On the road in Sardegna con TiNoleggio

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On the road nella costa sud-ovest della Sardegna

Il metodo migliore per visitare la Sardegna è quello di noleggiare una macchina. Poter muoversi in lungo e in largo senza orari, vedere luoghi difficili da raggiungere con i mezzi pubblici e creare degli itinerari a doc che vi permettano di scoprire l’isola a 360 gradi.

Per me la parola on the road significa libertà: libertà di spazio, libertà di tempo e libertà di organizzazione. Per questo oggi vi voglio consigliare un percorso alternativo che, partendo dall’aeroporto di Cagliari, tocca i luoghi più belli della costa sud-ovest della Sardegna

Assieme a TiNoleggio vi porto a scoprire la costa selvaggia del Sulcis Iglesiente, dove mare e montagna si incontrano in un dolce abbraccio, la Costa Verde, silenziosa, timida e conosciuta da pochi e il Sinis, un territorio vasto intriso di bellezza naturale, storica e archeologica. 

Un weekend dove riposarsi e conoscere luoghi fuori dai soliti itinerari turistici.

Siete pronti?

1. Cagliari

On the road in Sardegna con Ti Noleggio

Il nostro on the road non poteva che iniziare da Cagliari. Ritiriamo la macchina in zona aeroporto e andiamo subito alla scoperta della città, vivace, colorata e ricca di attività. Ci parcheggiamo nel quartiere Marina e iniziamo a risalire le viuzze del centro storico che si intrecciano tra piazze, chiese e tantissimi negozi, fino ad arrivare al Bastione di Saint Remy, il miglior punto panoramico per vedere Cagliari dall’alto. 

Dopo una breve passeggiata in centro ci dirigiamo al Poetto, la spiaggia della città, da dove parte un bellissimo trekking per salire sul promontorio della Sella del Diavolo. Sul lungo mare si trovano tanti bar e ristornanti dove provare i piatti tipici della zona. 

Prima di iniziare il tour fuori città vi consiglio una breve sosta al Parco Naturale di Molentargius, casa per tantissimi fenicotteri rosa, che si trova proprio lungo l’Asse Mediano.

2. Pan di Zucchero, Masua

On the road in Sardegna con Ti Noleggio

Lasciata la città ci dirigiamo lungo la costa, passando da Iglesias e raggiungendo in poco tempo la costa del Sulcis Iglesiente, dove si snodano gli antichi complessi minerari più importanti dell’isola. Dalle lunghe pianure del capoluogo il panorama cambia drasticamente trasformandosi in alte falesie a picco sul mare e montagne ricoperte di macchia mediterranea. 

Lo sfruttamento delle miniere nell’isola ha origini molto antiche ma è solo dalla seconda metà dell’800 che si fondarono le grandi miniere di Monteponi, Ingurtosu, Montevecchio e i borghi minerari di Buggerru e Nebida. Ad oggi le miniere sono lontane dai centri abitati e appaiono come posti fantasma che si susseguono alle bellezze naturali.

La strada costeggia il mare chiudendosi tra le scogliere sulla sinistra e i muri di roccia sulla destra. Raggiungiamo Nebida, il punto di riferimento della zona, e continuiamo a scendere fino ad incontrare il borgo di Masua. È qui che si staglia una meravigliosa vista sullo scoglio Pan di Zucchero, uno dei monumenti naturali più imponenti della Sardegna ritenuto il faraglione più alto d’Europa. 

È possibile raggiungere il Pan di Zucchero in gommone e per i più avventurosi sopra al monumento si trovano tre vie di arrampicata, una calata di 45 metri e la via ferrata del Sentiero dei Minatori. Un altro bellissimo percorso è il Sentiero delle Miniere del Blu, un trekking di circa 4/5 ore che partendo da Masua arriva a Cala Domestica, attraversando la macchia mediterranea e raggiungendo il punto più alto delle scogliere (in questo caso si consiglia di lasciare una macchina a destinazione, evitando così il ritorno che può essere molto stancante).

3. Porto Flavia

Un altro punto importante presente a Masua è Porto Flavia, una suggestiva miniera incastonata nella scogliera a picco sul mare e realizzata nel 1900 per permettere l’imbarco diretto dei minerali sulle navi.

Un tunnel di 600 metri collega l’ingresso delle miniere allo strapiombo, passando affianco a grossi silos che un tempo riuscivano a contenere fino a 10 mila tonnellate di minerali. 

Normalmente Porto Flavia resta aperto al pubblico ed è possibile visitare gli interni grazie a visite guidate, ma la parte esterna rende in tutta la sua bellezza solo se ammirata dal mare. 

Se arrivate la sera, non perdetevi il meraviglioso tramonto sul Pan di Zucchero e su Porto Flavia.

4. Cala Domestica

On the road in Sardegna con Ti Noleggio

Dopo aver dormito in un agriturismo tra le alte colline verdi, ci dirigiamo nella cala più bella della costa. Chiusa tra due alti promontori e sorvegliata da una torre spagnola del XVIII secolo, Cala Domestica si presenta come un’oasi naturale circondata dal verde e bagnata da un mare trasparente e turchese

Nel 1940 i minerali delle miniere venivano imbarcati da questa cala e ancora oggi è possibile vedere i resti di depositi, magazzini e gallerie nella roccia, come quella sulla destra della spiaggia che conduce alla Caletta, un’altra piccola cala più riservata. Se pensate che questo rovini il paesaggio non è così, in quanto le rovine sono un segno indelebile della zona e la rendono ancora più suggestiva, oltre al fatto che a oggi rimangono solo pochi resti.

Una delle cose che non vi dovete perdere durante la visita a Cala Domestica è il piccolo trekking di circa 10 minuti, che salendo sul promontorio sul lato sinistro della cala giunge fino alla torre costiera, da cui si gode di un meraviglioso panorama su tutta la costa e sulla spiaggia sottostante. 

5. Dune di Piscinas

On the road in Sardegna con Ti Noleggio

Lasciato il mare alle spalle proseguiamo tra le montagne, lungo una strada tortuosa che in un’ora di viaggio ci porta in una delle meraviglie del Mediterraneo, la Costa Verde

Qui si trova la spiaggia di Piscinas, una distesa di alte e sinuose dune dalle sfumature dell’oro, punteggiate da ginepri, olivastri e lentischi piegati dal vento. Tra le più alte d’Europa, le dune di Piscinas formano il deserto sardo rendendo il panorama molto simile ad un dipinto raffigurante l’Egitto. 

La spiaggia è attraversata dal Rio Piscinas, un fiume che assume i colori del rame perché passa attraverso le miniere – ormai chiuse – di Montevecchio. 

Leggi anche: 40 cose da fare in Sardegna

6. Miniere di Ingurtosu e Montevecchio

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Nella strada che porta a Piscinas, nella valle di Is Animas, incontriamo le miniere di Ingurtosu, un villaggio fantasma che un tempo è stato il centro minerario tra i più grandi e produttivi della Sardegna. Tra resti di cantieri, case, un ospedale, una scuola e persino la posta, sembra di trovarsi in un vecchio villaggio del far west abbandonato.

Da qui potete scegliere se proseguire per Montevecchio, un’altra miniera ben conservata che contava nel 1865 più di 1100 operai, o passare per i paesi di Arbus e Guspini e risalire fino ad Oristano, arrivando nella regione del Sinis.

7. Oristano

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Il terzo giorno inizia ad Oristano, la città più importante della costa ovest. Abbiamo soggiornato a Sa Cottilla, un’antica casa campidanese che ha tenuto alcune particolarità tipiche di 50 anni fa. Il luogo perfetto per rigenerarsi prima di iniziare l’ultima giornata di tour e dove un’atmosfera familiare e accogliente traspare da ogni angolo colorato della struttura. 

Girando per il centro città si incontra la Cattedrale e le due piazze principali, quali piazza Eleonora e piazza Roma, dove sorge la torre di Mariano II unica, assieme alla piccola torre di Portixedda, testimonianza delle mura difensive che un tempo circondavano Oristano.

Non stiamo molto tempo in centro ma andiamo subito ad incontrare due artigiani della zona. La signora Margherita Pilloni, la più antica ceramista di Oristano – che per chi non lo sapesse è conosciuta come la città della ceramica -, ci ospita all’interno del suo piccolo laboratorio, dove ci mostra in poco tempo la creazione delle brocche d’acqua. Con passione e amore modella l’argilla e ne crea delle vere e proprie opere d’arte

Di fronte al suo laboratorio troviamo Francesco, un ragazzo di 34 anni che con orgoglio prosegue il lavoro della famiglia, tramandato da cinque generazioni. Con mani abili ci fa vedere le varie fasi che servono per trasformare un pezzo di corallo, pescato principalmente nel Mediterraneo, in un gioiello

Sapevate che durante la lavorazione il corallo può raggiungere anche i 70 gradi e prendere fuoco? Per questo motivo durante tutte le fasi è importante riempire i macchinari di acqua.

Leggi anche: Le spiagge più belle di Oristano

8. San Giovanni e Tharros

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Lasciamo la città all’ora di pranzo per dirigerci alla penisola del Sinis, dove sorge il sito archeologico di Tharros, un tempo importante punto d’incontro commerciale. Con i secoli in questo tratto di costa si sono instaurate varie popolazioni come la civiltà nuragica, i romani, gli arabi, i bizantini, i cartaginesi e i fenici. Un luogo carico di storia bagnato dalle acque turchesi del mare. 

San Giovanni si presenta come una lunga striscia di terra circondata dal mare che termina con un grande promontorio, il quale prende il nome di Capo San Marco. Una passeggiata di 15 minuti vi permette di arrivare al faro e di vedere tutta la penisola del Sinis da un punto di vista diverso.

Ci dirigiamo poi al Museo Civico di Cabras dove si trovano gli Eroi di Mont’e Prama, imponenti statue alte due metri che raffigurano guerrieri, pugilatori e arcieri. Un importante ritrovamento archeologico avvenuto negli anni ’70 che ha riportato alla luce l’unico esempio di statuaria in pietra dell’età nuragica presente in Sardegna.

Potete trovare ulteriori informazioni sulla zona qui: 

Sinis, cosa vedere nella terra degli Eroi di Mont’e Prama

Cosa vedere nei dintorni di Cabras. Paesaggi mozzafiato e siti archeologici

9. Su Nuraxi

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Lungo il tragitto che da Oristano porta a Cagliari ci fermiamo a Su Nuraxi, il nuraghe più importante dell’isola che si trova nel paesino di Barumini. 

Non potete andare via dall’isola senza prima aver visto il colosso meglio conservato del territorio sardo: duemila anni di stratificazione, una torre centrale che in passato raggiungeva i 18 metri d’altezza e un villaggio tutt’attorno fatto di case, cisterne e pozzi. Dopo aver visitato la costa non ci resta che inalare il profumo di una storia vecchia secoli; il mistero che avvolge l’isola e che ci accompagna in uno scenario mistico.

Sapevate che molto probabilmente i nuraghi vennero costruiti tenendo conto della posizione delle stelle e del ciclo del sole?

 


 

Il nostro itinerario si conclude qui. Abbiamo toccato paesaggi mozzafiato, piccole spiagge nascoste, strade tortuose degne di un on the road da favola, siti archeologici e storia nuragica. Un percorso completo per scoprire ogni segreto della Sardegna. 

PER VEDERE I LUOGHI DELL’ITINERARIO STANDO COMODAMENTE SEDUTI SUL DIVANO, ECCO IL VIDEO COMPLETO DELL’ON THE ROAD.

 

 

Voi avete mai visitato questi posti?

O se siete stati in Sardegna, quale zone avete visto?

 

Articolo scritto in collaborazione con TiNoleggio.