#Mitrasferiscoa… era un articolo che volevo scrivere già da tempo, ma che ho sempre rimandato perché dovevo mettere ancora in ordine le idee. Qui vi racconto la mia storia di quando ho lasciato l’Italia per andare a vivere all’estero, precisamente in Germania.
Esattamente due anni e mezzo fa ho fatto la valigia e ho lasciato casa. Detto così sembra una cosa facilissima da fare, ma è stata la decisione più difficile che ho mai preso in tutta la mia vita. Partire, vedere il mondo e poi tornare a casa è una cosa che i viaggiatori fanno spesso, ma ciò è totalmente diverso dal lasciare la Home per poi non sapere se in un futuro si ritornerà o no.
La scelta che ho fatto è stata dettata da molti motivi, ma quello principale era che non avevo uno scopo nella vita. Fin da piccolo sei costretto ad andare a scuola, studiare, imparare e odi tutte le mattine quando ti devi alzare alle sei, pensando che il tempo non passa più, ma gli anni invece volano e senza accorgertene hai iniziato a scoprire che il mondo, messo un piede fuori, non è lo stesso che ti descrivono sui libri.
Quando passi un anno alla ricerca di un lavoro e nessuno ti prende per mancanza di esperienza, beh in quel momento gli occhi iniziano a guardare oltre. E io ho guardato oltre, ho pensato e ripensato per cinque mesi quale potrebbe essere la mia strada, dove poter andare e soprattutto come arrivarci.
Non volevo partire all’avventura senza un’alloggio o un lavoro sicuro, per poi tornare di nuovo indietro. Mi sono informata e ho scoperto un metodo che permette di alloggiare in famiglia in cambio di un aiuto con i bambini. Si chiama Au Pair e da ai giovani la possibilità di fare un’esperienza all’estero e di imparare la lingua.
Così sono partita e ho lasciato tutto. Dopo quella famiglia poi ho trovato un lavoro e una casetta tutta mia.
Ho 22 anni e all’età di 20 anni ho lasciato casa per cercare delle opportunità che in Italia non c’erano e non ci sono ancora oggi. Partire a 1000 km da casa mi ha portato a dove sono ora, ma nel mio paese resta sempre il mio cuore. Non è stato facile, ma è stato un punto di partenza per crescere.
Vivere all’estero non è una cosa facile. Ci sono tante cose burocratiche a cui pensare, bisogna trovare una casa che costi poco, partire con un piccolo capitale per sopravvivere almeno per il primo mese e bisogna essere consapevoli che una volta partiti dovete mettercela tutta per non arrendervi subito.
Imparare la lingua non è stato facile, ma pian piano il tedesco mi è entrato nel cuore. Ho imparato ad amare questa lingua, a fare della Germania la mia nuova casa e a non dipendere sempre da qualcuno. Bisogna integrarsi e riuscire a non fare sempre confronti tra quello che c’è di nuovo e quello che avete lasciato in Italia. Vivere all’estero è un’esperienza che accultura e arricchisce, ed è appunto per questo che bisogna riuscire a viverla al meglio!
E voi avete amici o parenti che sono partiti e si sono stabiliti altrove o voi stessi avete lasciato tutto per cercare il vostro posto nella società?