No, questa volta non vi ci porto io ma una mia amica, che si è resa disponibile per raccontarci la sua esperienza nella meravigliosa Kenya. L’Africa è un continente che al solo pensiero mi fa venire la pelle d’oca, sia perché è uno dei tanti sogni nel cassetto, sia perché al giorno d’oggi ci vuole coraggio per partire in questa terra sconosciuta.
Valentina oggi ci porta alla scoperta del Kenya, delle sue tradizione e delle persone del posto. Ovviamente anche qui la nostra amica ha incontrato i pro e i contro di questa terra, ma andiamo a conoscere il Kenya più da vicino!
Come avete raggiunto il Kenya e per quanti giorni siete rimasti?
Abbiamo optato per un viaggio di 10 giorni e siamo arrivati in Africa con un volo diretto da Bologna a Mombasa, una delle città principali del Kenya. Siamo stati accolti all’aeroporto dalla guida dell’hotel che ci hanno accompagnato fino a Malindi , una bellissima città sul mare. Noi alloggiavamo lì vicino, precisamente in una zona chiamata Watamu.
Com’è stato il viaggio?
Oltre alle tante ore in aereo il più grande imprevisto è stato quello per le valigie, che erano state perse tra i due aeroporti. All’inizio sembrava una cosa grave, ma ci è bastato un costume per trascorrere i primi giorni nel comfort totale. Abbiamo lasciato una somma di 20 euro all’ufficio dei bagagli smarriti per farceli recapitare all’hotel una volta ritrovati. Fortunatamente le valigie non erano aperte ne rotte!
Come avete passato il tempo in questi 10 giorni?
Oltre a stare sdraiati tutto il tempo sotto il sole e a goderci il mare turchese, abbiamo passato alcuni giorni alla scoperta della natura grazie ai safari che avevamo già prenotato dall’Italia presso l’Agenzia Thomas Cook, il quale ci aveva fornito gli alloggi per dormire la notte nella savana.
Invece per le prenotazioni in loco abbiamo speso di più! Ogni tanto in spiaggia incontravamo anche i così detti Beach Boys, ragazzi che offrivano safari e gite ai turisti. Venivamo accompagnati da una guida e il sabato si formavano dei grandi gruppi che si spostavano su pulmini o jeep.
Erano disponibili inoltre anche le gite in barca per vedere la baia, che duravano però l’intera giornata.
Parliamo di cibo. Si sa che in questi posti si deve stare molto attenti con il cibo per non avere problemi gastrointestinali e non rovinarsi il viaggio, voi come avete affrontato il “mal di pancia da cibo africano” ? E quali sono invece i piatti tipici che avete avuto modo di assaggiare?
Il cibo è ottimo e forse bisogna stare attenti con la frutta perché è molto diuretica, infatti bevendo i succhi di frutta si potrebbe avere il bisogno di andare continuamente in bagno.
Con il cibo bisogna solo fare particolare attenzione a non esagerare, ma niente di grave che non si possa risolvere con un eterogermina o qualche medicinale per i problemi di pancia. Io sinceramente mi sono trovata molto bene a mangiare in Kenya e ho adorato il riso con il cocco, utilizzato sopratutto per accompagnare i piatti!
Quasi tutti i cibi sono a base di verdure, ad esempio ci sono dei triangolini fritti, ripieni di verdure o di carne, che si chiamano Samosas, oppure l’Ugali che è quasi come una polenta , ma bianca e fatta con il mais.
Come vi siete trovati con le persone del posto?
Sono tutti molto simpatici e gentili e non abbiamo fatto fatica a fare amicizia con le persone del posto .Sono aperti alle altre culture e molto curiosi, inoltre se gli veniva chiesto un favore ti aiutavano volentieri.
In spiaggia ci siamo divertiti con questi due ragazzi gentilissimi che ci hanno mostrato le stelle marine e varie conchiglie, inoltre poi abbiamo avuto la possibilità di vedere i loro balli tipici in costume tradizionale!
Avete avuto qualche incontro ravvicinato?
Con il safari vedi molto, ma quello che ci ha colpito di più è svegliarsi la mattina e trovare gli elefanti poco distanti dal terrazzo del boungalow, intenti a farsi il bagno! Oltre a quello c’erano gli ippopotami, le giraffe e i coccodrilli; un conto è allo Zoo, ma un altro è vederli liberi nel loro ambiente naturale. Per non parlare delle scimmie che sono quasi come animali domestici!
Una cosa che non vi dimenticherete? Qualche lato negativo?
Per le cose belle il mare senza dubbio, ma sopratutto come cambia tra mattina e sera. La mattina infatti vedi solo una distesa di sabbia con l’acqua che a malapena ti arriva al polpaccio, qualcosa di veramente suggestivo, mentre invece la sera il mare si alza di livello e ci si può finalmente fare il bagno!
Per il lato negativo invece è la povertà presente in Kenya, come in tutta l’Africa d’altronde! Non è il posto migliore per nascere in termine materiale, ma lo stress in alcuni punti, tipo dove eravamo noi, è quasi inesistente.
La città invece è molto caotica e poco sicura, i bambini corrono liberi tra le strade non asfaltate e le discariche a cielo aperto. Vi è mancanza d’igiene e alcuni villaggi appena fuori dal centro lasciano senza parole, la vita si svolge più all’esterno che dentro le case.
Lontano dalle città si vede la vera vita delle persone, con i loro ritmi che ormai noi abbiamo già superato. C’è il problema del bere e del mangiare e le donne vanno a prendere l’acqua direttamente dal pozzo. Le scuole sono pochissime, di cui la metà sono nate da donazioni o da un ordine della chiesa. Inoltre è sempre presente lo sfruttamento minorile.
Dal punto di vista della vacanza è stato tutto bellissimo, ma c’è molta povertà e ti senti quasi fortunato ad essere nato nell’altra parte del mondo.
Io mi sono lasciata ammaliare e forse un giorno il Kenya sarà la mia tappa da viaggio ideale, ma intanto me la godo così spulciando le foto degli altri!
Un grazie a Valentina per aver condiviso la sua esperienza con noi!