Siete alla ricerca di cose da fare e da vedere in Sardegna, lontano dai soliti percorsi costieri? Amate la cultura e la storia e volete includere qualche parco archeologico nel vostro itinerario da viaggio? Ecco due posticini nella provincia di Oristano, che possono fare al caso vostro: il Nuraghe Losa e il complesso di Santa Cristina.
NURAGHE LOSA
Il Nuraghe Losa, che si trova nel comune di Abbasanta, è un grande complesso a forma di trapezio circondato da un ambio giardino e una lunga muraglia di forma ovale costruita forse verso la fine dell’età del bronzo. Data la sua grandezza (la torre più alta raggiunge i 13 metri d’altezza) gli archeologi ipotizzarono che la sua funzione era prevalentemente di difesa dagli attacchi nemici, ma ancora oggi non ci sono prove concrete.
L’imponente nuraghe è uno degli esempi più rappresentativi della storia sarda. Mentre dall’esterno sembra un unico blocco compatto, una volta varcato l’ingresso si rivelano dei vani spaziosi composti da tre stanze con falsa cupola (il tetto del nuraghe formato da file concentriche di pietre che si riuniscono verso il centro, fino a chiudere il vano), e da stretti corridoio che uniscono le varie zone. Oltre agli spazi interni, vi è una quarta stanza rialzata sul retro del nuraghe, a cui si accede dall’esterno tramite una scala ormai semi-distrutta.
Appena si entra all’interno del Nuraghe Losa, si avverte il fresco delle pietre, che avvolge la pelle e che dona un senso di refrigerio, e l’odore d’umidità che aleggia nell’aria, che si trasforma pian piano in profumo di storia e d’antichità.
Gli occhi, abituati alla luce esterna, inizialmente fanno fatica a mettere a fuoco nell’oscurità dell’interno, ma in poco tempo dalle ombre scure si intravedono i blocchi di pietra posti l’uno sull’altro, asimmetrici ma perfetti, ancora intatti nonostante i secoli e le intemperie.
E’ un posto silenzioso e suggestivo, che fa pensare ai tempi antichi, e a quelle persone che anni prima hanno lasciato impressa nel terreno la propria impronta, proprio come fanno i turisti ai tempi nostri.
Nella parte sinistra, subito dopo l’entrata, si trova una scalinata buia e stretta, che diventa sempre più luminosa e ariosa man mano che si sale verso l’alto, fino ad arrivare al terrazzo sopraelevato, da cui si vede tutto il bellissimo paesaggio sottostante.
All’esterno si trova un edificio rotondo che in passato serviva forse per eventi e funzioni importanti, e se si cammina attorno al nuraghe si arriva ad un piccolo giardino posteriore, quasi nascosto e incastrato tra le mura della struttura grande e quelle di una torre a cielo aperto, con le pareti traforate da finestrelle e feritoie. Non tanto distante, unita a questa torre da un muro di pietra, se ne trova un’altra molto simile.
Attorno alla struttura si trovano inoltre i resti delle abitazioni nuragiche e delle case costruite in epoca tardo-punica, romana e bizantina. Il Nuraghe Losa fu abitato nel primo periodo dell’età del ferro e fu usato anche a scopo funerario.
E’ un posto antico, dove si respira l’odore dei secoli, dove si cammina lentamente e si ammirano in silenzio i dettagli che caratterizzano questa imponente struttura.
Il biglietto d’ingresso per il Nuraghe Losa costa 5 euro per gli adulti e 2,50 euro per i bambini.
Il sito organizza inoltre vari eventi, come ad esempio la visita guidata durante il plenilunio, qualcosa di suggestivo e quasi mistico, il rito di S.Giovanni, gli eventi dedicati alla Pasquetta e al giorno delle donne, e le visite primaverili, dedicate ai bambini.
COME ARRIVARE AL NURAGHE LOSA
Il complesso nuragico è facilmente raggiungibile dalla s.s 131, allo svincolo che si trova tra il paese di Paulilatino e quello di Abbasanta. Dista circa 90 km da Sassari e 125 km da Cagliari.
SANTA CRISTINA
Sito nel comune di Paulilatino, Santa Cristina è una zona naturalistica-archeologica che ospita un pozzo sacro, uno dei più importanti e antichi monumenti religiosi della Sardegna nuragica, un complesso nuragico, che sorge sotto un bosco di ulivi secolari, e un villaggio cristiano composto da piccole casette originariamente costruite per i pellegrini.
Una volta pagato il biglietto, che costa 5 euro per gli adulti, si accede al villaggio cristiano, un novenario costruito verso il 1200 e dedicato appunto a Santa Cristina. Un grande cortile con panche in pietra poste sotto l’ombra degli ulivi, e tante casette ad un piano affiancate le une alle altre. Chiamate Cumbessias o Muristenes, sono piccole abitazioni adibite a luoghi di preghiera, utilizzate per il pellegrinaggio durante le novene.
Al centro del cortile si trova la chiesa di Santa Cristina, costruita in stile romanico e modificata più volte nel corso degli anni. Non serve dire che, questa piccola chiesetta campestre fatta di pietra, sta benissimo circondata dalle pareti color mattone e le porta verde oliva delle Cumbessias.
La chiesa, normalmente chiusa al pubblico, è aperta durante i festeggiamenti religiosi di Maggio ed Ottobre.
Secondo le leggende, tramandate da genitori a figlio, Santa Cristina morì chiusa nel pozzo fatto costruire dal padre per punire la sua fede cristiana. Ci sono molte leggende che ruotano attorno a questo sito archeologico; una di esse narra che la giovane ragazza morì all’interno del nuraghe (che si trova in un’altra sezione del sito archologico), durante la guerra tra i paesi di Bonarcado e Paulilatino, mentre un’altra storia racconta che ella scese le scale del pozzo a testa in giù, prima di rimanerci chiusa dentro!
Camminando sulla parte destra della piazza, e superando un delizioso muretto nascosto sotto l’ombra degli alberi, si arriva nella seconda parte del sito, quella che porta al villaggio nuragico. Si cammina per qualche minuto nel bosco di ulivi secolari, tra il sole che entra attraverso le fronde degli alberi e il forte frinire dei grilli.
Il nuraghe, di forma semplice con copertura a tholos, è visitabile anche dall’interno ed è composto da un grande spazio e una scala che porta al piano superiore. Vicino al massiccio di pietra si trova una capanna rettangolare allungata, probabilmente utilizzata in passato per il ricovero degli animali.
Lasciato il nuraghe alle spalle, e proseguendo sul sentiero per circa 5 minuti, si arriva al Pozzo Sacro, un “tempio” dedicato alla Madre Terra. Questa particolare struttura è stata progettata in modo che la notte la luce della luna, che raggiunge la massima declinazione, penetri nel foro del tholos e illumini l’acqua del pozzo. (Il foro infatti si trova proprio in corrispondenza del punto più profondo della struttura).
Ovviamente questo evento, quasi mistico direi, non capita ogni notte, e l’ultima volta risale al 3 gennaio 2007. Secondo gli astronomi, la prossima volta accadrà nel 2025.
Ma perché in passato si era pensato di costruire il pozzo in questo modo? Era stato creato in modo che durante gli equinozi di primavera e d’autunno i raggi del sole penetrassero dal vano della scalinata, e raggiungessero l’acqua sorgiva, come per fecondarla. Però a causa del cambiamento dell’asse terrestre questo fenomeno non è più visibile.
In passato si pensava che dall’acqua veniva la vita, ed è questo il significato che si può attribuire ai pozzi sacri della Sardegna. E’ uno di quei posti dove ti senti veramente legato alla terra e a tutti quegli eventi che sono possibili solo grazie alla forza della natura!
COME ARRIVARE A SANTA CRISTINA
Il complesso di Santa Cristina si trova proprio a ridosso della s.s 131. Superato Bauladu (venendo da Oristano) si percorrono circa 8 km prima di giungere all’uscita per il sito archeologico. Invece arrivando da Sassari, lo si può trovare poco dopo il paese di Paulilatino.
Cosa ne pensate di questi luoghi spirituali
e mistici? Vi è venuta voglia di vivere la Sardegna antica?